Giorni intensi, questi che precedono il Gran Premio di F1 di casa, per Pirelli. Dopo l’inaugurazione ieri mattina del museo fotografico dedicato alla sua lunga collaborazione con il motorsport, dopo il Fota Fans Forum (ieri pomeriggio), oggi è stata la volta della presentazione del PZero Silver, il primo pneumatico derivato dalle esperienze maturate quest’anno in F1.
Il PZero Silver (nella foto) appartiene al segmento cosiddetto premium, per le
vetture di altissima gamma che richiedono una gomma di qualità più che elevata.
In questo senso l’esperienza che
In particolare – stando alle dichiarazioni della Casa – “la modellistica ed i dati telemetrici rilevati GP dopo GP hanno consentito di rendere più rapido lo sviluppo del nuovo pneumatico, riducendo i tempi dai due anni normalmente impiegati per tale fase a pochi mesi, e di verificare già in laboratorio le prestazioni”.
In Formula 1 il nome PZero Silver indica una gomma con mescola dura che associa durata ad alto rendimento. Allo stesso modo, grazie ad una soluzione innovativa che unisce le caratteristiche delle mescole più dure a quelle più morbide, il PZero Silver stradale offre performance elevate e, ovviamente, sicurezza.
Tradotto in … soldoni, questo pneumatico garantisce – sempre a detta della Pirelli – precisione di entrata in curva, spazi di frenata ridotti e una durata del 30% in più rispetto ad una gomma di pari categoria.
C’è, poi, da sottolineare che l’intero ciclo produttivo avverrà nel nuovo polo tecnologico industriale di Settimo Torinese che già realizza tutte le mescole per la Formula 1. "E' il complesso che ci sta dando le maggiori soddisfazioni perché è un esempio di come la fattiva collaborazione fra le varie parti in gioco possa portare a risultati di assoluta eccellenza”, ha spiegato Marco Tronchetti Provera, presidente del Gruppo durante la presentazione del PZero Silver.
"Era uno stabilimento obsoleto, con macchinari vecchi che demotivavano il personale che li doveva utilizzare. Noi, la Regione Piemonte, il Comune di Settimo Torinese e le organizzazioni sindacali ci siamo messi attorno al tavolo ed ognuno ha fatto la propria parte, senza clamori ed inutile pubblicità. In 18 mesi il vecchio complesso è diventata un sito industriale di primissimo piano che i collaboratori e le loro famiglie vivono anche fuori dell’orario di lavoro, tramite mostre ed iniziative culturali di vario tipo che stanno riscuotendo notevole partecipazione. Settimo è la dimostrazione che, se si vuole, si possono realizzare accordi che possono essere di esempio anche per l’estero”.
Questo nonostante il 90% delle attività della società sia ormai al di fuori dell’Italia “perché la nostra strategia – ha continuato Tronchetti Provera – è quella che possiamo definire local to local”. Ossia produrre localmente per il mercato locale: Germania, Romania, Messico, Brasile, Romania, Russia, “ma il cuore e cervello sono e rimarranno orgogliosamente in Italia”.
“Altro Paese che coniuga favorevoli costi industriali con l’esplosione della domanda è la Cina, dove alcune delle maggiori Case auto mondiali stanno incrementando la produzione con l’apertura di nuovi stabilimenti”. Qualche dubbio, invece, sull’India che ha condizioni di capacità e costi industriali indubbiamente favorevoli ma “non rappresenta ancora un mercato di sbocco a causa della mancanza di infrastrutture che possono permettere lo sviluppo di una domanda solida e duratura”.
Infine, una riflessione sull’attuale situazione dell’Italia. “Il
nostro Paese ha enormi potenzialità industriali, ma il cuneo fiscale deve
essere ridotto per liberare risorse economiche, anche a favore dei lavorati. La
politica deve operare per realizzare i presupposti per la crescita, all’industria
spetta il compito di essere competitiva”.